Non una rapina, ma una sorta di punizione esemplare dopo i diverbi dei giorni precedenti. Questa la giustificazione addotta dai due uomini arrestati per l’aggressione di sabato 23 luglio a un negozio di alimentari in via Clerici, a Gerenzano. Interrogati dal gip Alessandro Chionna per la convalida del fermo, i due uomini, un italiano e un rumeno (non albanese come era sembrato in un primo momento), entrambi residenti a pochi passi dall’esercizio commerciale, hanno dichiarato di aver voluto punire il titolare per i maltrattamenti e le offese alle rispettive compagne; in particolare, l’uomo avrebbe rivolto più volte pesanti apprezzamenti alla fidanzata del cittadino rumeno, in attesa di un figlio. La presunta "vendetta" ai danni del negoziante è però degenerata: l’italiano, armato di coltello, ha aggredito e ferito l’uomo, e i due dovranno ora rispondere anche dell’accusa di lesioni. Diverse versioni anche riguardo alla somma trafugata: i due arrestati sostengono di aver portato via dalla cassa poco più di 150 euro, mentre secondo gli inquirenti la cifra rubata supererebbe i 600 euro.