Prosegue la querelle che dal mese di aprile vede un immigrato senegalese e la Polizia locale di Saronno al centro di uno scambio di accuse e atti giudiziari: lui accusa gli agenti di averlo picchiato, loro sostengono che non è vero. Sul caso erano intervenuti anche i giornalisti della trasmissione "Le Iene", portandolo alla ribalta nazionale.

Ora gli agenti della Polizia locale hanno fatto un ulteriore passo, denunciando il senegalese e un altro immigrato tunisino per diffamazione a mezzo stampa.

"La Polizia Locale risponde alle calunnie che le sono state rivolte dal senegalese Fall Talla e dal tunisino Bejaoui Riadh attraverso il servizio televisivo de “Le Iene”, con lo strumento più naturale: la querela ad entrambi per diffamazione a mezzo stampa – si legge in una nota diffusa questa mattina a firma di Antonio Durante, rappresentante della Rsu
e coordinatore della Polizia locale della Uil Fpl di Varese – Questo perché gli agenti ritengono che le sedi opportune ove si accerta la verità ed eventuali fatti illeciti siano le aule di Tribunale e non le TV, dove si propinano servizi scandalistici a danno di chi li subisce.
Si è giunti a questa decisione con profondo rammarico, vista l’aggressione mediatica che è scaturita dal servizio".

"Siamo profondamente dispiaciuti – prosegue la dichiarazione inviata alla stampa – anche per tutta la comunità saronnese, tacciata ingiustamente di omertà solo perché le testimonianze (che ci sono state ed in abbondanza) non sono andate in difesa del Fall, che si ricorda non è una vittima di questa situazione, ma colui che l’ha causata con il suo comportamento fuori da ogni regola".

La Polizia Locale, infine, vuole rassicurare la comunità saronnese:" Il nostro fine sarà sempre quello di svolgere il nostro lavoro, nel miglior modo possibile, a tutela della parte debole della città e dei cittadini e non farci di sicuro intimorire da chi usa la scusa del colore della pelle, della religione, degli orientamenti sessuali e di tutte le differenze possibili come scusante, al fine di compiere soprusi o, peggio, atti criminosi a danno della popolazione".