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“Casa delle associazioni: non abbiamo preso in giro nessuno”

La risposta del segretario cittadino del Partito Democratico alle critiche di alcune associazioni dopo l’assegnazione dei locali dell’ex Seminario all’Accademia dell’Osteopatia

Si è aperto il dibattito in città all’annuncio che gli spazi disponibili presso l’ex Seminario,   dopo essere stati oggetto di costose opere di manutenzione straordinaria ma poi lasciati all’abbandono ed al degrado per 8 anni da parte della Giunta precedente, sono stati assegnati alla AIMO (Accademia Italiana di Medicina Osteopatica).
Alcune associazioni dichiarano, infatti, di sentirsi prese in giro. L’accusa all’Amministrazione Porro è che in campagna elettorale gli stessi luoghi erano stati ipotizzati come valida soluzione alla carenza di spazi per le associazioni e come valido sostegno delle loro attività, affinché, migliorando logistica e servizi, le associazioni potessero diventare motore di nuova aggregazione e produzione culturale. Dopo un anno, invece, le associazioni si sentono messe in un angolo per far posto ad un’altra realtà, che è disposta a pagare un affitto pari a 90.000 euro annui. (l’Università paga un affitto di 12.000 euro annui).
 
Perché è accaduto? Il chiarimento è d’obbligo ed è un diritto per tutti i cittadini che, leggendo il programma elettorale, avevano scelto di votare Luciano Porro e le forze politiche della sua Coalizione.
Il programma registrava dei bisogni e in risposta proponeva un’ipotesi di utilizzo dell’ex seminario come nuovo spazio per le associazioni, ipotesi che purtroppo si è dimostrata difficile da perseguire. Infatti, il contratto siglato in passato dal Centrodestra con l’Università prevede due clausole insormontabili e capestro: primo, solo l’Università può dare una disdetta anticipata; secondo, in caso di insediamento di iniziative diverse dai corsi di studio, solo lei può autorizzare l’uso delle parti comuni (ingresso, scale, ascensore…) per accedere agli spazi liberi: primo piano e seminterrato, che si volevano recuperare per uso associativo. In assenza di volontà da parte dell’Università di occupare con proprie attività quegli spazi non era possibile inserire altro se non attività che fossero gradite e complementari all’Insubria. Da qui l’ipotesi AIMO, che ha stretto accordi di partnership con l’Università medesima, ottenendone le autorizzazioni necessarie.
 
Abbandonata dunque l’idea della “casa delle associazioni”, pur con qualche criticità da superare e conseguente dilatazione dei tempi di realizzazione, si stanno valutando altre ipotesi all’interno del migliore utilizzo del patrimonio immobiliare comunale per rispondere al bisogno e raggiungere l’obiettivo espresso nel programma elettorale.
Non ci siamo sbagliati, non abbiamo preso un abbaglio, non abbiamo preso in giro nessuno, anzi come PD siamo sempre più convinti sia dell’analisi dei bisogni fatta, sia della necessità di ricercare la risposta migliore, sia degli obiettivi che una città può raggiungere con una politica di sostegno alle proprie Associazioni, anche se i trasferimenti statali sono sempre più ridotti.
Cercheremo di non deludere le aspettative di nessuno, contando sempre sulla partecipazione delle Associazioni stesse, senza per questo ritenerci immuni da eventuali critiche o osservazioni che ci permettano di costruire davvero una Saronno diversa.
Auguriamoci dunque “buon lavoro” nel rispetto dei ruoli che ognuno di noi sta giocando nei confronti della città.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 23 Giugno 2011
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