Borghi: “Occorre la continuità per passare da paese a città”
Intervista al sindaco uscente, che si ripresenta con la lista Insieme per Caronno Pertusella e Bariola. E precisa: “L’aumento demografico di questi anni è scellerato e voluto dalle precedenti amministrazioni”
«Sono convinta che la politica sia la forma più alta di carità e che si deve operare per la realizzazione del maggior bene comune». Augusta Maria Borghi è il sindaco uscente, e si ripresenta alle elezioni comunali sostenuta dalla lista civica Insieme per Caronno Pertusella e Bariola, nella quale convergono anche i gruppi Incontro, Domus e Unione Italiana. Nata 52 anni fa racconta che «in questi anni ho sperimentato che senza sacrificio, tenacia e amore non si può fare il sindaco». Dopo tre anni di congedo per la carica di sindaco, per il patto di stabilità è tornata in Regione Lombardia dove lavora da 21 anni. Per la Regione ha sviluppato anche progetti internazionali: «per tre anni sono stata referente per la cooperazione internazionale regionale e ho partecipato a missioni regionali e a delegazioni ministeriali in diversi paesi del mondo».
A 22 anni era tra i più giovani consiglieri comunali della DC a Caronno Pertusella; a 24 anni tra i più giovani segretari di sezione della provincia. È stata Assessore ai Servizi Sociali. «Credo nella laicità delle istituzioni – racconta illustrando il suo ruolo politico -; sono convinta, e facendo il sindaco ho verificato direttamente, che la politica è la forma più alta di carità e che si deve operare per la realizzazione del maggior bene comune concretamente possibile in una determinata situazione».
Quali i tre punti principali del programma?
«Dopo 5 anni di amministrazione occorre la continuità, con una visione e una strategia a lungo termine per il passaggio armonico da paese a città. I tre punti di forza del programma sono: Caronno Pertusella comune europeo: avendo già aderito ai patto dei sindaci europei vogliamo una città sostenibile, con piste ciclabili e percorsi protetti per i bambini, valorizzazione delle aree verdi come già previsto dal nostro PGT, edifici ecosostenibili e luoghi di aggregazione. Completeremo il recupero degli edifici comunali con il fotovoltaico e la ex casa del Littorio, acquistata da questa Amministrazione dopo 30 anni di tentativi falliti delle altre amministrazioni, quale nuovo polo culturale. Secondo: Introduzione del quoziente familiare per una più corretta compartecipazione delle famiglie al costo dei servizi comunali, a favore della famiglia. Garantiremo la spesa sociale per i servizi essenziali e le nuove povertà. Terzo: miglioramento della partecipazione dei cittadini attraverso tavoli di lavoro, assemblee e consultazione delle diverse zone del paese e della collaborazione con i comuni vicini».
Da una consultazione coi cittadini è emerso che gli abitanti di Caronno non si sentano varesini, ma più milanesi, a causa di diversi disagi burocratici. Cosa ne pensa? si può migliorare la situazione?
«Caronno Pertusella e tutta la zona del saronnese è particolare perché a cavallo di tre province (Varese, Como e Milano) e vicina al confine di una quarta (Monza). Ci sentiamo più milanesi perché eravamo in provincia di Milano prima del fascismo che, istituendo la nuova provincia di Varese, ci ha trasformati in varesini. Di fatto la nostra cultura è più vicina a Milano anche per l’elevato pendolarismo e, ora, per i tanti nuovi residenti che provengono dal milanese. Rimarremo sempre un po’ una terra di mezzo ma non per questo meno interessante, anzi, più ricca perché possiamo raggiungere in poco tempo piazza del Duomo a Milano e le belle Prealpi Varesine. La soluzione ai problemi burocratici si troverà nell’utilizzo dei servizi on line e di internet. Infatti il Codice dell’Amministrazione Digitale varato dal governo e le innovazioni digitali che già abbiamo introdotto (ad esempio lo Sportello Unico per Attività Produttive – SUAP – in consorzio con Saronno e altri comuni) che aumenteremo se vorremo confermati, trasformerà nel tempo, tutta la Pubblica Amministrazione facilitando le prassi, eliminando code e spostamenti e riducendo i tempi d’attesa».
Altra critica emersa è la mancanza di spazi e attività per i giovani. C’è qualcosa in programma per il futuro?
«Il problema maggiore oggi dei giovani caronnesi è la disoccupazione. Attraverso la convenzione con un centro commerciale già si è data una prima risposta di una ventina di giovani, ma non è sufficiente. Tenteremo con altre iniziative tra cui la sperimentazione di una cooperativa agricola per il contrasto alla disoccupazione giovanile in collaborazione con il volontariato. Molti giovani sono impegnati nelle attività sportive e nel volontariato, soprattutto sanitario. Alcuni eccellono nell’arte musicale artistica, come la nuova orchestra nata dalla banda cittadina. Esiste anche un’associazione nata spontaneamente dai giovani con il supporto comunale. Vanno incentivate queste forme di impegno e favorite attività e punti di aggregazione finalizzati a un progetto. In questo sarà importante continuare nella collaborazione con gli oratori, le società sportive e culturali e la biblioteca. Inoltre, vogliamo sperimentare progetti per adolescenti di occupazione manuale e artigianale (es. riparare le biciclette) in collaborazione con le associazioni locali e singoli volontari».
Cosa considera come fiore all’occhiello di questi 5 anni di amministrazione?
«In cinque anni abbiamo trasformato il comune da preda delle incursioni edilizie della passata amministrazione a paese sereno e vivibile. Abbiamo fatto 10 nuovi parchi, ampliato 2 scuole elementari, costruito una nuova palestra, aiutato molte famiglie in difficoltà economica, abbiamo avviato la costruzione del nuovo comune dopo aver sistemato il vecchio. Abbiamo restaurato la chiesa del 1500, di proprietà comunale, che stava crollando. Abbiamo aderito al patto dei sindaci europee impegnandoci a ridurre le emissioni del 20% di CO2 entro il 2020; già è stato trovato il finanziamento e fatta la progettazione della nuova scuola materna totalmente ecologica che partirà a breve e tanto altro ancora. Tutto questo è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo sempre ascoltato i cittadini nelle loro difficoltà. Ancora moltissimo occorre fare. Occorre la continuità, per una visione e una strategia a lungo termine per realizzare un paese europeo, per il passaggio armonico da paese a città».
Negli ultimi 10 anni Caronno è cresciuta di quasi il 40 per cento, passando da 11mila abitanti a oltre 16mila. È un fattore positivo? Era programmato? Come affrontarlo?
«L’identità di Caronno Pertusella è particolare perché formata da tre realtà e centri storici (Caronno, Pertusella e Bariola) ed oggi, da una nuova ed importante zona dell’Oltrestazione, priva di servizi. Il passaggio da 13.000 abitanti del 2006 ai 16.500 di oggi e ai 20.000 previsti da un nostro studio nei prossimi anni è scellerato e voluto dalle precedenti amministrazioni a guida Lega con assessore all’urbanistica che oggi è con il centrosinistra. È corretto pensare allo sviluppo di un territorio che non può rimanere statico ma non si possono permettere incursioni edilizie come è stato fatto nel passato. Infatti in questi 5 anni di amministrazione Borghi è stato sempre un correre a trovare soluzioni immediate a problemi creati da questa esplosione demografica. Il nostro impegno ha portato risultati visibili e ringrazio i cittadini antichi di Caronno che hanno vissuto questo passaggio con tolleranza, pazienza e con accoglienza dei nuovi residenti. Questa situazione, pertanto, già in parte è stata affrontata ma c’è ancora tanto da lavorare per costruire, lentamente, una nuova appartenenza e una nuova identità. In questo sono fondamentali le aggregazioni locali, le iniziative sociali e culturali, il recupero e la salvaguardia delle tradizioni, come ad es. il palio dei rioni, e la scoperte di nuove, come ad es. la sagra del carciofo e la festa interetnica della comunità dei rifugiati politici».
Un sogno per Caronno Pertusella?
«Che sia un paese sereno, aperto al mondo, laborioso, attivo e allegro. Che le famiglie siano sicure per l’avvenire dei propri figli. Che si distingua per finezza di sentimenti e di animi, elevata cultura e solidarietà. Che sia una città dove venga donata la pace ai cuori, alle famiglie e all’intera comunità. Questo è il mio vero e profondo sogno per il mio paese».
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