Non c’è pace per i 30 all’ora. Nel giro di poche ore, mentre l’amministrazione comunale sta attuando il progetto per istituire il divieto sul 70 per cento del territorio cittadino, sono arrivate due critiche diverse. La prima da parte della Lega Nord, contro i costi per l’attuazione del progetto: «Il prezzo dei 130 cartelli stradali è stato fissato in 9204.00 euro – spiega la Lega Nord in un comunicato -. Quasi 10 mila euro spesi per un’operazione di immagine volta a convincere i cittadini che le zone a 30 servano realmente per garantire la sicurezza di ciclisti e pedoni. Se fossi il sindaco questo limite lo avrei già levato. Cozza con la realtà delle cose e non cambierà niente. Nei quartieri nessuno viaggia mai a velocità sostenute. Il 30 all’ora è un bluff utile solo per dare fiato alle trombe della propaganda di chi gestisce il Comune».

Altro affondo arriva da Michele Volonteri e Matteo Romanò, fondatori del gruppo Facebook Dico no ai 30 km/h a Saronno. Gruppo che ha raccolto oltre 1.800 seguaci e che controlla la situazione in città tramite le segnalazioni di molti degli iscritti: «Il caos generalizzato che si è venuto a creare in questi giorni è veramente assurdo e con la formazione delle zone 30, che anche noi avevamo proposto in dimensioni più ridotte; testuali parole erano state dette al sindaco: ”in zone strettamente residenziali e di pericolo”, non come hanno fatto loro, cioè l’80 percento del territorio comunale di fatto cambiando poco nulla dalla precedente ordinanza… gli automobilisti non sanno più a che velocità andare o ironicamente che pesci prendere».
I rappresentanti del gruppo se la prendono anche con la segnaletica: «Cartelli poco visibili (di notte praticamente invisibili) che dopo il primo bagno di pioggia si sono sciolti come neve al sole, un po’ di 30 qui un po’ di 50 là, e il Valzer del 30 all’ora comincia non appena entrati in Saronno… talvolta ci si ritrova per ben 5 volte a cambiare velocità, per poi creare il caos e portare gli automobilisti a non rispettare i limiti nemmeno del 50».