Tutto ha avuto inizio con il superamento del limite previsto dalla legge per la concentrazione di Pm10 nell’aria, a causa di un lungo periodo di piogge scarse nel mese di gennaio. Spinti dall’emotività di trovare una soluzione al problema, Sindaco ed Assessore si sono immediatamente mobilitati con una ordinanza che prevedeva la limitazione su tutto il territorio comunale del limite massimo di velocità che appunto veniva portato da 50 a 30 Km/h.

La motivazione della riduzione del limite di velocità era data dal fatto che sulla base di uno studio, di cui non sono state ben chiarite le reali basi scientifiche, tale riduzione avrebbe portato ad un abbassamento della concentrazione dei gas inquinanti prodotti dalle automobili. Nell’ordinanza si specificava che essa sarebbe stata rimossa nel caso in cui le concentrazioni nell’aria di Pm10 fossero diminuite. Dopo circa 10 giorni dall’adozione dell’ordinanza, periodo durante il quale i valori della concentrazione dei gas nell’aria rilevati dalle centraline sono sempre stati oltre la soglia limite di legge, è finalmente giunta la pioggia e successivamente sono anche cambiate le condizioni atmosferiche generali. Di conseguenza in linea con tutti gli altri comuni della zona la concentrazione di Pm10 è rientrato sotto il limite di legge.

Tutti ci saremmo aspettati il ritiro dell’Ordinanza del Sindaco ed invece no. Non solo, al suo scadere (15 marzo), è stata prorogata fino al 15 aprile. Perché? Nessuno lo sa. Poiché la reale efficacia di tale ordinanza sulla riduzione dell’inquinamento nell’aria nessuno è stato in grado di dimostrarla, allora Sindaco ed Assessore hanno deciso di motivarla con il fatto che una riduzione della velocità comporta un minor pericolo in caso di incidente. Questo sicuramente è vero, ma la motivazione per la quale era stata emanata l’ordinanza non era quella di risolvere i problemi di inquinamento? E allora qualcuno dovrebbe spiegarci meglio il senso di questo limite di velocità. Attendiamo risposte convincenti, ma soprattutto attendiamo il ritiro dell’ordinanza.