Quantcast

“In Tunisia ho respirato l’aria della libertà”

Gueddana Meriem è una mediatrice culturale del comune di Saronno ed è appena tornata dalla sua nazione di origine e ha creato una pagina su Facebook per dire ai giovani di non scappare: “È ora di costruire”

Gueddana Meriem«L’aria diversa, l’aria che qualcosa fosse successo, si respirava già all’aeroporto di Tunisi». Gueddana Meriem è appena tornata dalla Tunisia, collabora da anni con il comune di Saronno, come mediatrice culturale nella scuola Aldo Moro e come traduttrice per i servizi sociali e con l’ufficio immigrati, dove l’abbiamo incontrata. È stata qualche giorno nel suo paese di origine, Nebiul, a 60 km dalla capitale Tunisi, era andata a trovare i parenti dopo i giorni di rivolta che hanno scosso la nazione.
Il suo lavoro a Saronno è soprattutto con i bambini delle scuole elementari, di origine marocchina, conosce l’arabo e il francese. Ha 36 anni, è in Italia da 10 grazie al ricongiungimento famigliare, ma non ha dimenticato la sua terra d’origine, tanto che per aiutare i giovani dopo la rivoluzione ha appena aperto anche una pagina Facebook dedicata. «È una pagina per la lotta contro l’immigrazione clandestina: dopo la rivoluzione dei giorni scorsi, abbiamo deciso con alcuni amici in Tunisia di fare qualcosa per spiegare ai giovani di non andarsene, che sarebbe peggio, ora serve ricostruire».

In che senso?
«Diciamo loro di non scappare, che non è facile trovare un permesso di soggiorno, di cercare una soluzione con il nuovo governo. Diciamo loro di fare progetti, che in qualche modo anche chi è lontano come me può aiutare. Per permettere a noi di tornare a casa un giorno».

Qualcuno potrebbe dirle che è facile parlare stando lontana…
«Anche se non torniamo fisicamente possiamo aiutare a creare nuovi progetti, nuovi posti di lavoro, grazie a tecnologie come internet. Si può lavorare li. Questa rivoluzione è nata proprio dai giovani, da internet».

Ma cosa ha fatto scattare la rivolta? E cosa sta succedendo, anche in altri paesi come l’Egitto e la Libia?
«Per la prima volta non è stata la povertà a far scattare tutto. Non solo quella. È stato l’orgoglio umano che è stato colpito in tutti questi anni. Non si poteva parlare, non si poteva scrivere, non si poteva dire quello che si vedeva. Non è stata una cosa specifica, ma un malessere generalizzato. Hanno cercato più libertà che pane».

Quando ha avuto notizie della rivolta, cosa ha pensato?
«Mi sono preoccupata molto, la rivoluzione era diffusa dappertutto, non solo nella capitale. Ho pensato subito che sarei dovuta tornare dai miei famigliari. Ho aspettato qualche giorno e sono partita».

Cosa ha trovato?
«Non l’avrei creduto possibile, ma già dall’aeroporto ho respirato un’aria diversa».

Cosa intende?
«Quelli che erano i prepotenti, quelli che ti perquisivano, non erano appoggiati, erano isolati. Poi, i giovani: mi sono sembrati più ottimisti. È un risultato logico, doveva succedere prima o poi. Sarà stata solo una sensazione ma c’era tanta libertà, ora tutti possono dire tutto, tutti si sentono più liberi».

Adesso cosa crede che accadrà?
«Succederà qualcosa di bello, i giovani sembrano decisi, ma se mollano ora sarà peggio di prima. Si dovrà portare alla fine quello che si è iniziato. Per questo ho deciso con altri amici di contribuire creando la pagina su Facebook, per incoraggiare i giovani a stare li, non è periodo di fuggire, ma di costruire».

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
Noi della redazione di Saronnonews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.
Pubblicato il 22 Febbraio 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore