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Petizione contro i 30 all’ora, raccolte 1.300 firme

Iniziativa creata dai partiti di opposizione, Pdl, Lega e UI, che presenteranno una mozione nel consiglio comunale del 28 febbraio per chiedere il ritiro del provvedimento

Oltre 1.300 firme contro il limite dei 30 km/h imposto con ordinanza dal sindaco. È il risultato raggiunto dai partiti di opposizione, Popolo delle libertà, Lega Nord e Unione Italiana, che in due sabato pomeriggio hanno raccolto le adesioni alla petizione da presentare nel consiglio comunale del 28 febbraio. Documento con cui chiedere la revoca del provvedimento.
«Abbiamo raccolto nuovamente le firme distribuendo a migliaia di cittadini delle vignette colorate con una simpatica faccina a pollice verso a forma di “fine limite a 30 all’ora” – spiega il capogruppo della Lega, Angelo Veronesi -. Esporre queste vignette sul cruscotto della propria auto è una forma di protesta civile e pacifica per dimostrare a tutti la propria contrarietà all’ordinanza. Invitiamo tutti i cittadini che hanno firmato ad assistere al Consiglio Comunale».  
 
«La nostra mozione vuole andare contro un provvedimento inutile e demagogico che non riduce affatto l’inquinamento da polveri fini – prosegue Veronesi -. Il consiglio comunale sarà l’occasione per smascherare questo provvedimento che non ha niente di scientifico e che va addirittura contro la salute dei cittadini. Studi scientifici seri, non certo simulazioni matematiche, presenti anche sul sito del Ministero dell’Ambiente inglese, dimostrano infatti che le auto a bassa velocità producono più PM10 che a 50 k/h. La curva di emissione di inquinanti da un veicolo a motore dipende infatti dalla velocità. Se è vero che sotto gli 80 km/h si inquina di meno, è anche vero che a velocità troppo basse, uguali e minori a 30 km/h il motore emette una maggiore quantità di polveri fini incombuste. Non lo diciamo solo noi, ma anche due illustri scienziati di Ispra e del CNR che sono intervenuti nelle scorse settimane su alcuni giornali».
 
«Bisogna interpretare i dati ARPA con criterio scientifico. I cittadini devono sapere che il flusso di PM10 ha una periodicità settimanale con dei picchi nei pressi del giorno di mercato seguiti da altrettante diminuzioni nei week end. Diffondere i dati della seconda parte della settimana pretendendo che dimostrino l’abbassamento dei PM10 da un giorno con l’altro a causa di un provvedimento inutile e dannoso è semplicemente ridicolo dal punto di vista scientifico – conclude Veronesi -. Oggi chi gestisce il Comune sa di non avere prove scientifiche serie che possano supportare la propria scelta. Hanno quindi cambiato argomento puntando sulla sicurezza stradale e accusandoci demagogicamente di essere contrari alle zone a 30 all’ora. Questo è un atteggiamento pretestuoso e immotivato. Sul nostro programma elettorale era scritto a chiare lettere che il nostro candidato sindaco avrebbe voluto ampliare le zone a 30. Non siamo contrari tout court ad alcune zone a 30, sempre che siano fatte seguendo principi di logica e razionalità con lo scopo di rallentare il traffico, ma solo all’interno di alcuni quartieri residenziali, presso le scuole e i parchi dove giocano i bambini e passeggiano gli anziani».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 21 Febbraio 2011
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