“Sbagliato estendere a tutta la città il divieto dei 30 all’ora”
La posizione dell’ex sindaco Gilli sull’ordinanza del comune che istituisce il limite di velocità è nettamente contraria: “provvedimento inutile e che non risolve il problema”
«In discussione non è il limite a 30 km-orari, che effettivamente, per la sicurezza, è opportuno in alcuni luoghi sensibili, per la sicurezza dei pedoni, ribadisco, non per la qualità dell’aria». Parole dell’ex sindaco Pierluigi Gilli, oggi consigliere comunale di Unione Italiana, che spiega il perché della propria posizione contraria sul provvedimento dall’attuale sindaco Luciano Porro per combattere la presenza di inquinanti. «Quanto all’efficacia sulla diminuzione degl’inquinanti, mi rimangono molti dubbi, alla faccia di presunti studi scientifici finora richiamati, ma rimasti ignoti – prosegue Gilli -. Tuttavia, l’irragionevolezza dell’ordinanza sindacale sta: nell’estensione a tutta la città del divieto; nell’essere Saronno l’unico Comune della Lombardia (se non dell’Italia) ad aver adottato questo provvedimento; nella motivazione (diminuzione dell’inquinamento, non maggiore sicurezza dei pedoni); dalla mancanza di qualsiasi altro provvedimento collegato per il miglioramento della qualità dell’aria».
Gilli avanza anche dei dubbi sulla legittimità amministrativa dell’ordinanza «che appare immotivata, illogica e contraddittoria, al punto da convertirsi nei vizi di illegittimità per carenza di motivazione (violazione di legge) ed eccesso di potere (manifesta illogicità; contraddittorietà; disparità di trattamento). Ma non sta qui il punto, non vale la pena di ingarbugliarsi in raffinate disquisizioni giuridiche di competenza dei Tribunali Amministrativi, perché il problema comunque rimane. La verità è che, ai fini della riduzione dell’inquinamento, l’ordinanza è inutile: Saronno non è un’isola, è in mezzo alla più grave ed estesa area critica ed è lambita, a poche centinaia di metri, dall’autostrada (che produce forti emissioni): l’inquinamento, quindi, in quanto fenomeno allargato e diffuso, se ne farà un baffo della corvée imposta ai cittadini di un Comune di nemmeno 11 kmq. di superficie».
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