Il teatro di Saronno accende il consiglio comunale. La seduta che si è svolta l’altra sera è stata animata da un acceso dibattito tra maggioranza e opposizioni sul futuro del società per azioni Teatro di Saronno. Società che, come deciso dal consiglio, andrà verso la liquidazione, in attesa di perfezionare il nuovo assetto basato sulla fondazione.
Il documento approvato è una delibera di indirizzo con cui si è dato al sindaco il mandato di votare la liquidazione della società. Il tutto anche a causa delle perdite di circa 200mila euro dell’ultimo bilancio di esercizio del teatro. Dura la posizione dell’ex sindaco Pierluigi Gilli, oggi tra i banchi dell’opposizione per Unione Italiana, tra coloro che avevano maggiormente creduto in passato nella rinascita del teatro saronnese. Secondo Gilli si tratta di «una delibera che è apparsa come al solito molto pasticciata e superficiale, nonostante la gelida ed ingessata rassicurazione data dalla nuova Cassazione nostrana, l’organico Segretario Comunale ed una santo assessore, con una visione molto sui generis e stiracchiata delle norme». Critico anche il Pdl che, tramite il capogruppo Lorenzo Azzi chiede cosa ne sarà del teatro.
A rispondere è il gruppo di maggioranza di Tu@Saronno, tramite Angelo Proserpio: «Proseguirà tutto come sempre, l’importante ora è agire per dargli una nuova forma che gli permetta di continuare». Ma il Pd, tramite il consigliere Nicola Gilardoni, rifiuta le accuse e rilancia: «La creazione della Spa è stata un errore che è costato alla città tra i 350 3 i 500mila euro». La delibera è stata quindi approvata con i soli voti della maggioranza, mentre Pdl, Lega e Unione Italiana non hanno partecipato al voto.