“Si raccoglie quello che si semina”
Il primo cittadino Luciano Porro fu compagno di partito di Nicola di Luccio “ma dalla parte opposta. Ha utilizzato il suo essere in politica per i suoi affari in città e non solo”
«Purtroppo si raccoglie quello che semina. Naturalmente la magistratura farà i suoi passi, ma se verranno confermati gli atti di accusa, ci troviamo di fronte a una situazione molto complicata». Parole del sindaco Luciano Porro, dopo l’arresto di Nicola di Luccio, ex compagno di partito quando negli anni ’80 entrambi erano nella Democrazia Cristiana.
«Sono entrato nella Dc negli anni ’80 – spiega l’attuale primo cittadino – e all’interno del partito sono sempre stato dalla parte opposta di Di Luccio. Non c’erano sintonie già allora. Ha utilizzato il suo essere in politica per i suoi affari in città e non solo. A distanza di tutti questi anni i nodi vengono al pettine. Dal punto di vista personale, invece, dispiace sempre quando succedono queste cose».
«Sono entrato nella Dc negli anni ’80 – spiega l’attuale primo cittadino – e all’interno del partito sono sempre stato dalla parte opposta di Di Luccio. Non c’erano sintonie già allora. Ha utilizzato il suo essere in politica per i suoi affari in città e non solo. A distanza di tutti questi anni i nodi vengono al pettine. Dal punto di vista personale, invece, dispiace sempre quando succedono queste cose».
Nel merito della questione dell’arresto, secondo Luciano Porro la situazione è molto grave. L’area interessata dall’intervento immobiliare fa parte delle cosiddette aree dismesse, l’ex Cemsa, dove sono rimasti solo dei piloni di cemento armato. «A distanza di così tanti mesi dal fallimento della società c’è da chiedersi come mai sia successo tutto ora – prosegue il primo cittadino -. Noi come amministrazione stiamo a vedere cosa succederà. Il comune è parte in causa nel senso che è iscritto tra i creditori del fallimento per diverse centinaia di migliaia di euro. Quello che è stato fatto in quelle aree è un gran disastro. Anche dal punto di vista paesaggistico è dannoso per la città, non sapremo quando ne verremo fuori».
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