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Omicidio di Cislago, si indaga tra i parenti

Ascoltato il fratello del marocchino morto lunedì per un colpo di pistola alla tempia. Si cerca di ricostruire dove è avvenuto il fatto di sangue e chi l'ha portato a casa del fratello

Continuano le indagini da parte del sostituto procuratore Roberto Pirro Balatto sull’omicidio di Hamed Tejani, il marocchino di 30 anni portato all’ospedale domenica scorsa dalla cognata e poi morto in seguito al proiettile conficcato nella sua testa. Dopo l’arresto della cognata e il suo interrogatorio che non ha fatto luce su quanto accaduto i carabinieri di Saronno hanno ascoltato diversi parenti della vittima tra i quali il fratello, marito della donna rumena in carcere.

Il tentativo è quello di ricostruire quanto accaduto prima che l’uomo fosse portato a casa del fratello e poi in ospedale. Gli investigatori stanno cercando di capire chi lo ha portato dai boschi di Cislago, dove con tutta probabilità si è consumato il delitto, alla casa del fratello e in quale zona dell’ampio bosco che circonda il paese è avvenuto il fatto. Lo stesso fratello di Hamed è stato ascoltato questa mattina. Si fa sempre più strada l’ipotesi di un regolamento di conti tra gli spacciatori che popolano da anni l’area boschiva protetti proprio dalla fitta vegetazione.

LO SPACCIO – All’interno di queste aree, prevalentemente tra Cislago e Gorla Minore, operano gruppi di spacciatori molto organizzati con vedette sparse ovunque e un gruppo al centro che vende dosi di droga (soprattutto eroina e cocaina) ai tossicodipendenti della zona. Innumerevoli le operazioni condotte in special modo dai carabinieri che hanno portato all’arresto di alcuni di loro ma l’organizzazione dispone anche di armi, spesso machete o coltelli ma anche pistole, e una buona conoscenza delle vie di fuga. Elementi che ne rendono difficile l’arresto.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 09 Dicembre 2010
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