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Psichiatria, la riabilitazione si fa “in casa”

Pronto l’appartamento gestito dall’azienda ospedaliera di Busto che accoglie quattro pazienti del Centro Psicosociale cittadino

A Saronno la riabilitazione dal disagio psichico si fa anche in “casa”. L’Azienda Ospedaliera “Ospedale di Circolo di Busto Arsizio” ha recentemente potenziato l’area psichiatrica con l’avvio di un progetto di “residenzialità leggera” che prevede l’inserimento di quattro pazienti del Centro Psicosociale di Saronno in un’abitazione in via Bergamo.
Consolidare e sviluppare l’autonomia e migliorare le capacità relazionali: sono queste le finalità dell’iniziativa messa a punto dal Dipartimento aziendale di Salute Mentale, diretto dalla dott.ssa Franca Molteni, insieme al reparto di Psichiatria dell’ospedale di Saronno, affidato al dott. Marco Goglio, che coinvolge persone in cura presso il Centro Psicosociale per le quali è stato strutturato un percorso riabilitativo personalizzato.   

«L’abitazione – spiega Goglio – riveste un valore importante per lo spazio vitale di una persona, insieme al lavoro, alla socialità alla cura socio sanitaria personale. Questo progetto incentrato sulla casa mira a far sviluppare, attraverso una situazione abitativa di tipo familiare, capacità relazionali all’interno dell’abitazione con gli altri inquilini e gli operatori ma anche con la comunità locale, a recuperare abilità individuali, a provvedere alla cura di sé e degli spazi messi a disposizione».
L’appartamento, di proprietà del Comune e concesso in comodato all’Azienda Ospedaliera, ha una superficie di 80 metri quadri ed è stato adattato per i nuovi ospiti con una spesa di circa 10mila euro. Le attività nell’alloggio saranno condotte dagli operatori della cooperativa Icos sotto la supervisione degli specialisti della Psichiatria e del Cps.

Tre ragazzi e una ragazza sono gli ospiti della casa, che hanno scelto di chiamare “Residenza La Fenice” così come è emerso stamattina nel corso della presentazione del progetto proprio nell’appartamento di via Bergamo alla presenza del direttore generale Pietro Zoia, del direttore sanitario aziendale Brunella Mazzei, del direttore amministrativo aziendale Angelo Bani, del direttore del Dipartimento di Salute Mentale Franca Molteni, del responsabile della Psichiatria Marco Goglio, del cappellano ospedaliero don Mauro Carnelli, del vicesindaco di Saronno Valeria Valioni, di Elisa Nicolini presidente dell’associazione di volontariato Asvap, Gabriella Feletti della Cooperativa Icos, operatori del Cps e parenti dei pazienti. La permanenza nell’appartamento viene modulata caso per caso e i percorsi riabilitativi e l’andamento del progetto saranno monitorati con riunioni d’equipe periodiche.

«I pazienti coinvolti – aggiunge lo psichiatra – sono stati inseriti nel progetto secondo criteri che valutano le capacità relazionali, di orientamento nel territorio, la cura di sé e la capacità di gestione economica”. “Con l’attivazione del progetto di ‘residenzialità leggera’ – ha sottolineato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Pietro Zoia – abbiamo aggiunto sul territorio  un importante tassello all’offerta riabilitativa in ambito psichiatrico. Ci prendiamo cura così dei soggetti più fragili dando loro la possibilità, nell’ambito di un percorso terapeutico personalizzato e tramite diversi strumenti, di recuperare e migliorare le loro capacità relazionali in un’ottica di reinserimento familiare, sociale e lavorativo. Ringrazio tutte le persone che si sono impegnate per la realizzazione di questo progetto e le associazioni di volontariato che si occupano di disagio mentale e ci sono sempre di sostegno».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 19 Ottobre 2010
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