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“Cambiare le leggi o gli imprenditori non denunceranno mai”

Il presidente nazionale dell’associazione nazionale antiracket e usura Sos Italia chiede pene più severe per i responsabili e minor burocrazia

Paolo BocediDopo l’arresto di oltre 300 persone appartenenti in gran parte alla "ndrangheta che operava in Lombardia , ho letto che la maggior parte dei cittadini è rimasta sorpresa e sconcertata nel sapere che anche la nostra provincia è ormai contaminata dalla "mafia” e da questi problemi.
Guardate cari cittadini che noi lo avevamo già detto e denunciato molti anni fa su diversi quotidiani. con i giornalisti, con attacchi da parte di amministratori politici che minimizzavano e attaccandoci, smentivano il nostro grido d’allarme. Sono stati innumerevoli gli appelli di Guido Gallo Stampino commerciante di Cerro Maggiore che per primo ha avuto il coraggio di denunciare e successivamente condannare i capi mafia  appartenenti all’ndrangheta: (Sergi e Zavattieri) che capeggiavano in Lombardia.
Oggi Guido Gallo non è più tra noi e, solo ora che è deceduto molti gli riconoscono il grande coraggio che ha avuto nel combattere la ‘ndrangheta a mani nude e senza armi. Noi siamo onorati di averlo conosciuto ed amato. Oggi ho letto che presidenti di altre associazioni antiracket (non riconosciute) dicono: ora tocca agli imprenditori. Gli imprenditori non denunceranno mai perchè non si sentono tutelati dallo stato e, davanti a minacce e rappresaglie preferiscono il silenzio.
Noi di “S.o.s Italia Guido Gallo Stampino” chiediamo da parte dello stato più rispetto per le vittime di usura ed estorsione, meno burocrazia da parte di funzionari delle varie prefetture, che molte volte non comprendono la disperazione delle vittime nel chiedere l’art. 20, pene più pesanti per i reati di usura e di estorsione e carcere duro per i condannati, ma sopratutto più comprensione da parte delle banche nei confronti dei piccoli artigiani e commercianti un grave difficoltà economica che ogni giorno con la morte nel cuore vanno ad ossigenarsi dalla mafia perchè vengono cacciati   quotidianamente da direttori incapaci che non danno loro danari per risollevarsi nonostante abbiano capacità sia imprenditoriali e sopratutto capacità di restituzione.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 15 Luglio 2010
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