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“Siamo sempre stati contrari alla privatizzazione dell’acqua”

Unione Italiana risponde al consigliere di maggioranza Angerlo Proserpio in merito alla questione dell’acqua publica

L’Avv. Proserpio (Tu@Saronno) 1 ama la provocazione e ci invita ad aderire alla richiesta di referendum per l’abrogazione della legge sull’acqua. Arriva tardi e bussa ad una porta spalancata; per conoscere la nostra posizione in merito, gli sarebbe bastato leggere l’apposito capitolo dedicato all’acqua nel nostro programma elettorale per le scorse elezioni amministrative (pagg. 38-41, ancora consultabili all’indirizzo http://www.comune.saronno.va.it/upload/saronno_ecm8/gestionedocumentale/Programma%20Gilli%20Unione%20Italiana%20per%20Saronno%201_784_7341.pdf): un capitolo molto dettagliato, che prendeva in esame la storia tormentata di questo argomento e giungeva a conclusioni chiarissime: “l’acqua è elemento essenziale per la vita, bene primario fondamentale di interesse esclusivamente pubblico, che non deve essere sottoposto a manipolazioni legislative tendenti alla privatizzazione”.
 
Per amore di precisione e di comprensibilità (e non certo con frasi misteriose) Unione Italiana ha espresso pubblicamente i suoi convincimenti, che ribadisce; non c’interessa che la legge 166/2009 sia stata approvata dalla maggioranza di centro-destra al Parlamento italiano; il fatto che noi ci sentiamo di appartenere autonomamente ad un orientamento politico di quel genere non ci impedisce di pensare diversamente sull’uno o sull’altro argomento. Siamo sempre stati contrari alla privatizzazione dell’acqua; non così – se volessimo imitare il nostro critico – i governi di regioni di sinistra (schieramento cui sembra appartenere Tu@saronno), come la Toscana, dove da anni l’acqua è stata privatizzata ed affidata alla gestione di società straniere, con risultati devastanti (illuminante in tal senso un servizio televisivo su RAI3).
Occorre ribadire che in una materia come l’acqua la competenza pubblica sia essenziale e che l’abolizione degli ATO recentemente prevista per legge è essenziale per una rivisitazione della problematica. In tal modo, i Comuni potrebbero tornare ad essere protagonisti in questo fondamentale aspetto e sarebbe rispettata localmente la volontà dei cittadini, particolarmente sensibili alle vicende concernenti l’acqua.
 
Nel nostro caso, è fortemente auspicabile che Saronno, insieme ai Comuni dello stesso bacino imbrifero, possa ritornare ad avere la gestione autonoma del servizio idrico integrato tramite società totalmente pubbliche, quali sono Saronno Servizi s.p.a. e Lurambiente s.p.a.; il che – a dispetto di quanto sostiene il Consigliere Proserpio – è Coordinamento Cittadino di Saronno
possibile anche in applicazione della legge 166/2009, di cui si vorrebbe l’abrogazione referendaria; infatti, l’art. 15, comma 1., lett. b) (che modifica l’art. 23-bis, comma 3. della legge 6 agosto 2008, n. 133) ammette l’affidamento in house del servizio idrico integrato nel caso della sussistenza di una situazione eccezionale a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, che non permettano un efficace ed utile ricorso al mercato.
In questa definizione non può non rientrare la nostra complessa situazione, determinata in modo evidente dalla posizione idrotopografica della città e del suo circondario, suddiviso in ben quattro Province (quindi… quattro ATO!), ma unico ed indivisibile per la natura; una volta ben motivata l’esigenza con la procedura di cui al comma 4. della norma citata e con l’applicazione della Legge Regionale 1/2009, districato l’intreccio delle competenze regionali e statali, dunque, potremmo ricuperare la nostra autonomia in materia: unico modo coerente per la tutela di un diritto nativo di ogni cittadino ad avere l’acqua, in quantità e di ottima qualità.
 
Su queste premesse, di carattere molto tecnico e di difficile spiegazione, il referendum contro la legge 166/2009 ci sembra inutile, perché la nostra specifica esigenza è già tutelata; tuttavia, se si tratta di dare un segnale di natura politica generale, a beneficio di una presa di posizione di principio, Unione Italiana non ha esitazioni a condividere proposte referendarie: che – però – teme siano a loro volta inammissibili, perché tendenti a sottrarre il nostro Paese a direttive obbligatorie dell’Unione Europea.
Abbiamo studiato a lungo e da anni questa vicenda, sicché sappiamo che una firma – che non neghiamo ad colorandum – non basta; non è forse meglio e più utile concentrarsi operativamente e sin d’ora sulle possibilità alternative offerte dalla legge 166/2009 e dalla prossima abolizione degli ATO?
Disposti a firmare, con le realistiche osservazioni appena fatte e con spirito di testimonianza, noi di Unione Italiana ci attendiamo dall’Avv. Proserpio una risposta non politica, ma amministrativa e concreta a quest’ultimo interrogativo, pronti a dare il nostro contributo: prossimamente, ne interesseremo ufficialmente il Sig. Sindaco.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 31 Maggio 2010
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