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“Combattere in prima persona per la propria ed altrui libertà”

Comunicato stampa diffuso dai giovani che durante le celebrazioni del 25 aprile hanno dato vita a un corteo contro la Lega Nord

Il gruppo del Telos non molla. I giovani che domenica scorsa hanno dato vita a una controcorteo contro la Lega Nord, hanno recentemente distribuito un comunicato stampa, proprio in risposta alle critiche mosse da tutte le parti politiche contro la distruzione di alcune bandiere della sede del Carroccio.
Il titolo del comunicato non lascia spazi a fraintendimenti: “Chi ama la libertà odia la Lega Nord”. Nel documento spiegano con toni anche forti la propria posizione: «Il 25 Aprile scorso pare che i leghisti saronnesi abbiano subito un doppio affronto: insulti in piazza alle commemorazioni per la Liberazione e lo sfregio alla sede del partito, da cui sono state strappate due bandiere. Non si è fatta attendere la risposta, scomposta ed isterica, dei “padani” di Saronno: ed ecco piovere a cascata le solite stanche e monotone accuse ai contestatori: sono antidemocratici e fascisti, squadristi e giovani terroristi».
 
Nel comunicato firmato dal Telos citano Bossi, Borghezio e altri leghisti con le loro passate dichiarazioni. «Ricordiamo poi che il fascismo non è stato ieri, né lo è oggi, un movimento illegalista, ma ha da sempre utilizzato la legge per i suoi scopi. Invece, forse ce lo si è dimenticato, l’antifascismo è dei ribelli e di certo non si interessa della legalità, della moderazione o della pacificazione. Chiedono di rispettare le leggi e le diverse idee politiche. Come i partigiani rispettarono le leggi? E come è possibile allora che la propaganda fascista sia illegale, se ogni idea deve poter essere espressa? Forse chi si lamenta per due bandiere strappate non si rende conto del fatto che le leggi razziste, liberticide, fasciste che approvano la Lega Nord e il partito di Berlusconi – continuano – hanno delle ricadute reali sulle persone che vivono in questo paese. Tutto ciò può essere paragonato alla sparizione di un paio di bandiere? Noi non siamo pacificati. Non siamo legalisti e nemmeno abbiamo intenzione di accettare che nel nostro paese si faccia propaganda razzista e fascista, anche se certamente in maniera “legale e democratica”».
 
«Noi crediamo invece nell’azione diretta, pratica esercitata da chi non vuole accettare – concludono -, da chi non crede tollerabile questo stato di cose, da chi non rimane indifferente allo sfruttamento quotidiano, al razzismo legalizzato, alla violenza istituzionale; crediamo nell’azione diretta esercitata da chi, come fecero i partigiani, crede di dover combattere in prima persona per la propria ed altrui libertà. Non saranno i fischi o alcune bandiere strappate a cambiare le cose. Ma bisogna che la presenza dei razzisti all’interno delle nostre città non sia più tollerata, né accettata. A maggior ragione quando questi credono di poter partecipare liberamente a feste come quella del 25 Aprile».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 30 Aprile 2010
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