Complimenti a Porro dal Centrosinistra di Uboldo
La lista cittadina oggi in minoranza: “Il neo-sindaco saprà dedicare uno sguardo lungo e alto anche all’intero Saronnese”
La Lista Civica Il Centrosinistra di Uboldo si complimenta con Porro e la sua coalizione per la bella vittoria elettorale. Essi sanno naturalmente meglio di noi cosa serva alla città e a noi spetta solo fare loro i migliori auguri.
Noi comunque riteniamo che il Sindaco Porro saprà dedicare uno sguardo lungo e alto anche all’intero Saronnese. Saronno è, per tantissimi aspetti, la città di riferimento di un vasto comprensorio. Si tratta di legami fortissimi, dettati dalla geografia e dalla storia. Il suo futuro quindi non può essere indifferente ai comuni circostanti.
Per parte nostra vorremmo una Saronno che promuova finalmente una riflessione comune sull’intero nostro territorio. C’è bisogno di un quadro di relazioni diverso fra i comuni , dove la nostra città capoluogo assuma il ruolo guida che le spetta e nel contempo assicuri per tutti condizioni di reciproca lealtà e rispetto.
C’è un forte bisogno di una integrazione armonica di tutto il Saronnese e nello stesso tempo di considerare con attenzione le singole specificità economico-territoriali, trasformandole in vantaggi collettivi. C’è la possibilità di realizzare il massimo di sinergie in un territorio compatto che ospita più di centomila abitanti. C’è bisogno anche, finalmente, di offrire al Saronnese un modello vincente di crescita sostenibile che ponga un alt allo scempio a cui da anni è sottoposto. Nella rincorsa dei suoi comuni minori a un’espansione edilizia senza fine, ognuno con l’infantile utopia di “diventare città”, c’è una follia a cui tutti assieme dovremmo mettere fine.
Con il nuovo corso saronnese potremmo finalmente uscire dal “decennio buio” della nostra storia comune. Sono stati anni in cui, con una protervia senza precedenti, e per ragioni mai ben dimostrate, si sono arrecati al territorio del comprensorio (non conta in sé dove) danni irreparabili, lasciando sul campo tensioni e memorie difficili da cancellare.
Costruiamo assieme ora pezzi di “governo” comune del nostro territorio comune, attraverso lo studio, la discussione, la ricerca di visioni comuni, anche parziali. La dialettica tra i comuni del Saronnese non può essere tra la protervia-del-più-grosso, da un lato, e la resistenza (o il gretto mercanteggiamento o, nei casi più penosi, l’ entusiastico asservimento) dall’altro. Non c’è in ballo un conflitto tra città e compagna, o tra medioevo rurale e modernità urbana; c’è in ballo il futuro di tutto il Saronnese, visto come un unicum territoriale. L’unica dialettica possibile deve essere, al massimo, tra due diverse visioni di sviluppo che passino attraverso tutto il Saronnese.
Senza necessariamente mirare a una unificazione amministrativa del saronnese, è possibile tuttavia pensare e agire il più possibile in comune, in tutti gli spazi in cui è possibile. C’è riuscita l’ Europa degli stati nazionali; possibile che non possa riuscire ai comuni del saronnese?
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