«Un provvedimento che pone rimedio agli errori commessi in questi giorni ma senza violare le regole costituzionali. Se così non fosse il presidente della repubblica non avrebbe mai firmato il decreto». Con queste parole il ministro dell’Interno Roberto Maroni, a Saronno per partecipare all’inaugurazione della nuova sede della Lega Nord commenta il decreto “interpretativo” che ha permesso la riammissione della lista Formigoni alla competizione elettorale in Lombardia. Decreto emesso dal Governo nella serata di venerdì e firmato sabato dal Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano.

«Ero contrario ad una modifica delle regole in corsa e non ho cambiato idea – prosegue Maroni -. Con questo provvedimento infatti non l’abbiamo fatto: abbiamo fornito una corretta interpretazione della legga esistente. Sarebbe stato un attentato democratico se 15 milioni di cittadini fossero stati esclusi dal voto: c’erano degli errori da sanare perché il potere sovrano è quello del popolo e dei cittadini».