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Il Varesotto nella morsa delle polveri sottili

Il Pm 10 ha superato il limite consentito dalla legge per quasi quindi giorni consecutivi. Nessun provvedimento in vista

La polvere ci soffoca. Il Pm10 sta avvolgendo tutta la provincia ormai da giorni.
Vale per Milano, che sta valutando la possibilità di far scattare provvedimenti urgenti e ieri, lunedì 26 gennaio, ha visto tensione in aula durante il consiglio comunale, ma anche per il Varesotto, che sta per soccombere.
Le centraline parlano chiaro: il livello delle polvere sottili ha superato il limite consentito dalla legge per quasi quindici giorni consecutivi. E’ allarme ovunque: a Varese, ma anche a Busto Arsizio, Gallarate e Saronno. L’Associazione Amici della terra di Arturo Bortoluzzi ha inviato una lettera al sindaco Attilio Fontana e all’assessore alla Tutela Ambientale del Comune di Varese Luigi Federiconi chiedendo un intervento rapido. Intervento che, a quanto pare, non ci sarà. Secondo il sindaco Fontana bloccare il traffico in centro città non costituisce la soluzione a un problema di dimensioni vaste e che si ripropone ciclicamente nel corso dei mesi invernali. Il problema, secondo il primo cittadino di Varese, non è lo smog causato dalle auto ma quello provocato dagli impianti di riscaldamento delle abitazioni, caldaie spesso obsolete e mal funzionanti.
Resta il fatto che l’aria è in questi giorni davvero irrespirabile: basta passare in rassegna i dati diffusi dall’Arpa.
A Varese solo ieri, lunedì, il Pm 10 aveva raggiunto i 92 microgrammi per metro cubo (ricordiamo che il limite è di 50 µg/m3). Ma sono ben 15 giorni che le centraline segnano il superamento della soglia.

A Busto Arsizio sono 16 giorni che il Pm 10 non scende di livello: il picco è stato raggiunto il 12 gennaio con 113 µg/m3. Il Comune sta pensando a interventi strutturali e non a misure di emergenza, iniziative che possano allentare a lungo termine la morsa dell’inquinamento. Teleriscaldamento, incentivi per l’acquisto di auto a metano o gpl (confermati anche per quest’anno) e incentivi per l’uso di pannelli solari e fotovoltaici per le nuove abitazioni rappresentano la strada che il Comune intende seguire.

Anche a Gallarate da 13 giorni consecutivi è allarme Pm 10: il picco si è raggiunto il 21 gennaio con 135 µg/m3 e anche a Gallarate il Comune non ha per il momento previsto provvedimenti straordinari: «Ci stiamo pensando – spiega l’assessore Leonardo Martucci -, ma sono scelte che spettano alla Regione. L’unica cosa che possiamo fare è l’alternanza delle auto, ma è il Pirellone che deve dare indicazioni e al momento non ci è stato detto nulla. Non possiamo certo fermare gli aerei né bloccare le caldaie. Se la Regione decide qualcosa, siamo disposti a prendere provvedimenti».
Almeno 10 giorni con il Pm10 oltre i valori limite. A Saronno è dal 16 gennaio che la soglia dei 50 µg/m3 viene costantemente superata, con tanto di picchi che hanno quasi triplicato il valore, come il 20 gennaio quando sono stati raggiunti i 146 µg/m3. Preoccupante anche il dato del 25 gennaio, in cui sono stati raggiunti i 96 µg/m3.
Il Comune, guidato dal commissario prefettizio Giuliana Longhi, non ha in programma nell’immediato provvedimenti per eventuali giorni di chiusura del traffico.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 26 Gennaio 2010
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