Le “anti-ronde” conquistano la Regione
L’assessore regionale alla polizia locale, Stefano Maullu, studia un progetto per le grandi città basato sul modello del “Controllo del vicinato” di Caronno Pertusella
Doveva essere un’esperienza locale, ma potrebbe essere come esempio per tutta la Regione Lombardia. Si tratta del Controllo del vicinato, ideato a Caronno Pertusella da un gruppo di residenti e basato sulla teoria inglese del rafforzamento dei rapporti tra vicini, tanto da averle definite le “anti-ronde”. Idea sostenuta dall’amministrazione comunale e che nelle ultime settimane è cresciuta tanto da aver creato un sito e una pagina Facebook.
“Il Controllo del Vicinato rappresenta la costruzione di una rete di sicurezza attraverso la collaborazione fattiva dei cittadini con la Polizia locale e le Forze dell’Ordine – commenta l’assessore regionale alla Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale, Stefano Maullu -. Si tratta di una vera e propria partnership per la legalità nei quartieri della grandi città e nei Comuni più piccoli”.
L’assessore sta lavorando a un progetto più amplio basato proprio sulla teoria del Controllo del vicinato. “Qualsiasi iniziativa si voglia intraprendere – spiega Maullu – si deve partire proprio dalla partecipazione diretta di chi è oggetto della strategia di presidio del territorio. Per esempio segnare su un taccuino eventuali auto (tipo, targa) che risultino sospette, vetture diverse dalle solite che transitano in zona magari lentamente o con a bordo persone sospette, auto o moto che siano parcheggiate lungamente di fronte ad abitazioni con qualcuno a bordo. In caso di furti questi indizi potrebbero rivelarsi utili alle autorità”.
“Regione Lombardia – dice Maullu – sta procedendo ad una rapida analisi del sistema per renderlo operativo nei quartieri delle grandi città. È necessario individuare i canali istituzionali da attivare coinvolgendo i comitati dei residenti, dei commercianti e gli amministratori di condominio. Non sono richiesti né eroismi né particolari competenze, si tratta sostanzialmente di essere più vigili, di osservare meglio; per le situazioni più sospette il contatto con le forze dell’ordine e la Polizia locale potrà essere diretto, dopo aver accertato che si tratti di effettive situazioni di pericolo o potenzialmente rischiose”.
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