La società D. Lazzaroni & C. S.p.a. di Lainate (MI), ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 Legge 47/48, chiede la pubblicazione della seguente rettifica, a seguito dell’articolo pubblicato su Varese News, il 20/07/2009, intitolato «Saronno “riconquista” i propri Amaretti», riguardante un provvedimento cautelare del Tribunale di Milano in data 12/03/2009, confermato in data 26/06/2009.

In proposito si precisa quanto segue.

L’articolo – ispirato da una nota della Paolo Lazzaroni e Figli Spa di Saronno (VA) – è viziato da un errore di fondo: il procedimento d’urgenza, conclusosi con il provvedimento del Tribunale di Milano del 26 giugno 2009 non riguarda il marchio “Lazzaroni”, storico marchio relativo ai biscotti che, invece, è stato oggetto di una sentenza del Tribunale di Milano dello scorso 9 febbraio.

 

1. Tale sentenza – su cui la Paolo Lazzaroni, sconfitta, si è riservata l’appello – ha riconosciuto quest’ultima società colpevole dell’illecito di contraffazione per aver posto in commercio amaretti e panettoni usando la parola Lazzaroni per contrassegnare i suoi prodotti, in violazione dei marchi della D. Lazzaroni & C..

La sentenza del 9 febbraio – assai ampia e resa dopo anni di istruttoria e ampiamente riportata dalla stampa – tra i vari limiti posti a carico della Paolo Lazzaroni, contiene anche quello di menzionare la denominazione sociale Paolo Lazzaroni e Figli sui prodotti, soltanto con i caratteri tipici dell’etichettatura, non utilizzando caratteri evidenti che acquistino efficacia distintiva la quale sarebbe nuovamente in lesione dei marchi della D. Lazzaroni.

 

2. Il giudizio a cui si riferisce l’articolo nasce nei mesi scorsi (si tratta di un procedimento d’urgenza, di natura “sommaria”) in conseguenza del fatto che la D. Lazzaroni ritiene doveroso che venga fatto un passo in più, ossia venga affermato il principio che – se vuole produrre biscotti – la Paolo Lazzaroni deve cambiare ragione sociale.

Ciò è fondamentale per evitare confusioni per i consumatori e danni per una società come la D. Lazzaroni che (come ha rilevato la sentenza del 9 febbraio), dal 1999 e dopo vari passaggi, è il “soggetto legittimo erede” della storica azienda saronnese venduta proprio dai Lazzaroni agli americani della Campbell ormai 25 anni fa: la Paolo Lazzaroni, invece, diventata operativa appunto dopo la cessione, si è occupata sempre solo di liquori (e di specialità dolciarie non da forno); soltanto dal 2004, con l’attività oggetto della sentenza del 9 febbraio si è dedicata alla commercializzazione di biscotti.

 

3. Il Tribunale di Milano, con i provvedimenti di marzo e giugno a cui si riferisce l’articolo, non ha ritenuto di fare il passo ulteriore richiesto dalla D. Lazzaroni. Ma si tratta di due brevi provvedimenti di natura “sommaria”, che hanno respinto il ricorso d’urgenza della D. Lazzaroni, rilevando, appunto, che non ricorre l’urgenza visto che la controversia tra le società è in corso da anni e che, comunque, la questione della denominazione è stata ritenuta meritevole di approfondimento: la D. Lazzaroni avvierà quindi un procedimento ordinario in cui la questione verrà esaminata, fermi restando per intanto gli effetti della sentenza del 9 febbraio, cosicché due periti nominati dal Tribunale di Milano stanno ora quantificando i danni che la Paolo Lazzaroni ha arrecato alla D. Lazzaroni, mediante la contraffazione di cui si è detto.

4. In conclusione, quindi, invitiamo a pubblicare la presente affinché risulti come doveroso che il Tribunale di Milano non ha detto nulla di più di quanto appena da noi riferito e comunque nulla di quanto scritto nell’articolo pubblicato sulla testata.

La D. Lazzaroni & C. S.p.A. di Lainate (MI) è una delle società del Gruppo Saporitalia, entrato a far parte del Gruppo Ragosta di Napoli nel 2008. Il Gruppo Saporitalia commercializza in Italia e all’estero prodotti di pasticceria a marchio ‘Lazzaroni’ ed esporta pasta ripiena a marchio ‘Antica pasteria’.