Riceviamo e pubblichiamo

Tutti dovrebbero indignarsi delle esternazioni apparse a nome di Cristiano Borghi, assessore alla sicurezza del Comune «chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari», senza far distinzione tra regolari o irregolari “Altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura ad uscire dì casa”.

Quanto poi a vantare che il comune di Gerenzano “Non ha mai costruito con i soldi dei gerenzanesì case popolari, in quanto vi era il pericolo che ai primi posti della graduatoria, stilata in base a determinati punteggi, redditi bassi, figli a carico, ci fossero sempre i soliti noti,ovvero non, per esempio ai nostri anziani, ma persone che non hanno pagato le tasse nel nostro paese non contribuendo, quindi, alla sua crescita” ha dell’assurdo, Tuttavia è la spiegazione perché molti gerenzanesi si sono rivolti ai comuni limitrofi, Saronno in particolare, per avere un alloggio decoroso a affitto popolare, costringendoli a lasciare la propria cittadine per le carenze della sua amministrazione.

Se l’extracomunitario è regolare, lavora e si integra, qual è il problema? Se è irregolare e/o non si integra deve certamente tornare ai suoi lidi, ma se è regolare perché non dovrebbe avere, come ogni essere umano, il diritto di vivere in una casa decente, spesso accontentandosi di abitare in situazioni che noi locali non potremmo mai accettare?

È facile criticare gli altri, facile dire che i proprietari dei “nostri cortili” “piuttosto che mettere mano al portafogli e dare una rinfrescata alle proprie abitazioni, hanno pensato bene di venderle o di affinarle agli extracomunitari”, facile ergersi a salvatori delle tradizioni vantandosi dell’immane sforzo di aver attribuito, ad ognuno dei vecchi cortili “il vecchio nome utilizzato dai nostri anziani e poi riprodotto su una targa in terracotta posta all’entrata dei cortili stessi.” E i soldi per le ristrutturazioni chi li trova, forse negli stipendi che si vanno sempre più assottigliando, nell’incertezza del posto di lavoro o nella difficoltà di arrivare a fine mese con una pensione che basta appena a sopravvivere?

Ma ciò che ha un risvolto terrorizzante è la notizia che sia stato attivato uno sportello per denunciare i sospetti irregolari, con garanzia di anonimato per chi segnala e un numero di cellulare a cui segnalare stranieri. Mi ricorda molto da vicino la possibilità offerta ai cittadini della Germania hitleriana, relativamente appunto alle denunce anonime. È facile governare fomentando la paura, acquisire consensi in un momento di particolare difficoltà economica e sociale accusando una categoria sociale. Non vorrei che lo slogan del ventennio secondo il quale i mali della società erano riconducibili a un complotto “massoplutogiudaico” tornasse attuale. Oggi sono gli extracomunitari, domani saranno ancora gli ebrei?

Comunque salvaguardiamo la  nostra razza che, da un confronto con alcuni personaggi di colore (come si può evincere dall’accostamento di alcune fotografie), ha solo da guadagnare.

Dario Lucano