«Nelle parole dell’assessore si rivelano le vere intenzioni della politica leghista» commenta Filippo Pinzone, presidente del Patronato e vicepresidente di Acli Varese. La posizione dell’assessore gerenzanese Borghi ha attratto da subito l’attenzione delle Acli, che hanno segnalato l’articolo all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito dal ministero per le pari opportunità. Sotto accusa non sono le politiche attuate a Gerenzano per "non favorire gli extracomunitari", ma soprattutto l’invito a non affittare agli extracomunitari in generale, regolari o irregolari che siano. Un invito apertamente discriminatorio, secondo le associazioni cristiane dei lavoratori. «A livello locale la Lega tende a mettere in atto comportamenti discriminatori come già avvenuto in altri casi che le Acli hanno sollevato in passato. La nostra impressione è che dietro il pretesto di contrastare l’immigrazione irregolare si instaurino anche politiche che hanno la sola finalità di ostacolare la presenza di cittadini stranieri anche se regolari e integrati nel nostro tessuto sociale». Tra i casi segnalati all’Unar dalle Acli varesine, anche quello del bonus bebè "riservato a cittadini italiani e insubri" istituito da Comune d Morazzone e successivamente ritirato dall’amministrazione a seguito della segnalazione.

Quando l’articolo è stato inviato all’Unar, però, le Acli hanno scoperto che l’intervento dell’assessore leghista era già stato segnalato al Ministero anche da un’altra fonte. L’intervento è stato fortemetne contestato nei giorni scorsi anche dalla lista civica Insieme per Gerenzano, che ha chiesto all’assessore Borghi di chiarire la posizione della giunta. Non tutti sono convinti che i cartelli "non si affitta agli extracomunitari" siano la risposta giusta alle sfide dell’immigrazione.