Trofeo di solidarietà “rubato” riconsegnato al sindaco
Il gruppo Costruiamo Insieme aiuto il Friuli nella ricostruzione dopo il terremoto del ’76. Dopo una discussione nel 2001 con l’allora sindaco Gilli, il trofeo di riconoscimento venne portato via dal Municipio
Aiutarono il Friuli a rinascere dopo il terremoto e vennero ringraziati con un trofeo, simboli di quella solidarietà. Ma i volontari nel 2001 portarono via quel trofeo dall’ufficio del sindaco, dopo una discussione con l’allora sindaco Pierluigi Gilli. Martedì mattina lo hanno riconsegnato al nuovo sindaco della città, Luciano Porro, raccontando le ragioni che avevano portato a quel gesto. «Lo avremmo riconsegnato anche se fosse stata eletta la Renoldi – spiega lo storico Giuseppe Radice, tra i fondatori del gruppo Costruiamo Insieme che per quattro anni si è recato nel comune di Magnano in Riviera per aiutare nella ricostruzione del paese dopo il terremoto -. Il gesto che compiamo oggi non ha nessuna valenza politica, è solo una questione di rispetto per i cittadini».
La vicenda è iniziata nel 1976, poco dopo che un violento terremoto aveva distrutto il Friuli, tra cui anche il comune di Magnano in Riviera. Fu costituito un gruppo di volontari che per diversi anni si sono recati a turno in quella città per aiutare a ricostruire. «L’allora sindaco Antonio Rezzonico, proclamò il gemellaggio – spiega Radice -. Poi nel 1985 venne organizzato a Magnano un piccolo torneo di calcio tra le città che costruirono alla ricostruzione del paese. Vinse Saronno che portò a casa quel trofeo e mettendolo simbolicamente nella stanza del sindaco».
La spaccatura con il sindaco Gilli avvenne poi nel 2001, in occasione del 25esimo anniversario dal terremoto: «Il nostro gruppo venne incaricato di far pervenire gli inviti per la cerimonia di inaugurazione delle chiesa che venne distrutta dal sisma – prosegue Radice -. Gilli diede disposizione di non mandare alcuna delegazione dicendo di non aver ricevuto alcun invito ufficiale. Una cosa vergognosa. Informammo quindi il segretario comunale e dopo quella cerimonia chiedemmo di portare a casa quel trofeo che non meritava di stare nella stanza di quel sindaco. Abbiamo deciso di riconsegnare il trofeo oggi che il primo cittadino è cambiato».
«Non devono essere il protocollo e le carte bollate che devono bloccare la solidarietà -, ha commentato Luciano Porro mentre riceveva il trofeo -. Non bisogna trincerarsi dietro queste scusse, ma scendere dal piedistallo».
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