C’è chi riduce la vittoria del centrosinistra a pura abilità tattica, all’uso accorto della legge elettorale, come se sul piano degli orientamenti elettorali dei saronnesi non fosse accaduto nulla. In realtà è accaduto un terremoto e mai come in questa occasione i saronnesi hanno onorato il detto americano che a “votare si va con i piedi”, nel senso che si sono recati a votare convinti di quel che facevano. E’ sufficiente osservare i diversi comportamenti dello stesso elettore confrontando i dati fra elezioni europee ed elezioni comunali.

Nella vittoria del centrosinistra vi sono, in realtà, molti elementi positivi che si sono pian piano dispiegati. Le due coalizioni di centrosinistra guidate da Porro e Proserpio sono state autenticamente in gara fino al primo turno. In buona sostanza, durante il primo turno si sono svolte quelle primarie di coalizione che i socialisti hanno rivendicato invano come metodo per costituire una coalizione vasta al primo turno e individuare il candidato di tutto lo schieramento. La lealtà di Angelo Proserpio che ha riconosciuto cavallerescamente il successo di Luciano Porro ha gettato le basi per il successo del secondo turno.

La costituzione di una coalizione vasta al secondo turno intorno ad alcuni nuclei programmatici forti che si possono riassumere nei seguenti capitoli: difesa degli strati deboli della società, difesa del territorio, lotta agli sprechi, valorizzazione e innovazione nei servizi, attenzione al tema della sicurezza non in chiave repressiva, ma inteso come rispetto delle regole e della legalità, è stata un’ulteriore positiva condizione per la vittoria.  

Al ballottaggio la presenza di giovani entusiasti, che si sono avvicinati alla politica durante la campagna elettorale ha rappresentato, inoltre, il valore aggiunto della coalizione di centrosinistra. Infine, il valore di Luciano Porro che si è rivelato un candidato popolare, attento, dialogante e autonomo. Il mix positivo di questi fattori è alla base della vittoria del centrosinistra, non il caso. Chi auspica crisi apocalittiche è un irresponsabile. La città ha bisogno di essere amministrata dopo parecchi mesi di indolenza e litigi degli esponenti della destra più attenti agli interessi privati che a quello pubblico.

Il candidato sindaco si circondi di tecnici di valore, si confronti in modo pubblico e trasparente con il consiglio e con le forze politiche, anche quelle schierate con il centrodestra, faccia funzionare la partecipazione democratica e si conquisti la maggioranza di volta in volta.

Non durerà a lungo? Può darsi. Ma se gli eletti di tutti gli schieramenti non sono “sfascisti” e interessati al bene della loro città sapranno comportarsi di conseguenza. Ai socialisti non interessa il trasformismo, sopravvivere. Importa costruire con le forze del centrosinistra un progetto capace di fornire risposte ad una piccola città del Nord che fino ad oggi è stata fagocitata dalle sirene del centrodestra, ma che a partire da domani può rappresentare un esperimento positivo per ridare voce ad un centrosinistra fino ad oggi poco ascoltato dai cittadini lombardi. Al sindaco Luciano Porro e alla sua amministrazione tantissimi auguri da parte della segreteria provinciale del partito socialista varesino e del suo segretario.