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Sparatoria nel bergamasco: imprenditore saronnese in manette

I Carabinieri di Varese e Bergamo hanno fermato un varesino e un bergamasco per tentato omicidio, estorsione aggravata e porto abusivo d’armi da fuoco. I due stavano progettando un altro colpo per uccidere la vittima scampata all'agguato

I Carabinieri del Comando Provinciale di Varese e della Compagnia di Bergamo, nell’ambito di attività d’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, nella notte tra venerdì e sabato hanno fermato due persone su mandato della Procura della Repubblica di Bergamo con le accuse di tentato omicidio in concorso, estorsione aggravata continuata e porto abusivo d’armi da fuoco.

Si tratta di S.E.V., un trentatreenne piccolo imprenditore edile saronnese, e C.F., 44enne di Palosco (BG) incensurato, ritenuti responsabili uno come esecutore materiale e l’altro come mandante, di aver esploso lo scorso 20 aprile 12 colpi d’arma da fuoco sparando da un’auto in corsa nei confronti del titolare di una concessionaria di Bolgare (BG) 35enne, tentando di colpirlo mentre si trovava all’interno della sua abitazione in compagnia della fidanzata. Uno dei colpi si è conficcato nel muro della camera da letto e solo per un caso fortuito non ha raggiunto l’obiettivo prefissato.

All’origine della sparatoria, un tentativo di estorsione di 52.000 euro posto in essere dagli arrestati maturato nell’ambito del traffico internazionale di auto verso i paesi centroafricani. In particolare, i due avevano acquistato dal concessionario uno Hummer, autovettura americana di grossa cilindrata del valore di mercato di circa 80.000 Euro, per l’esigua somma di Euro 20.000. Il titolare della concessionaria avrebbe poi fatto una falsa denuncia di furto per consentire ai due di esportare il veicolo e rivenderlo al prezzo di Euro 100.000 in Mauritania. Lo Hummer però viene sequestrato dalle autorità africane all’arrivo al porto di destinazione: da quel momento i due fermati cominciano a minacciare il concessionario per ottenere il “risarcimento” del prezzo pagato per l’autovettura, prezzo aumentato fino alla cifra di Euro 52.000 per le presunte tasse doganali sborsate. Dal mese di gennaio il concessionario subiva le minacce dei due: dopo il tentato omicidio, la decisione di denunciare l’estorsione e ammettere la falsa denuncia di furto per la quale l’uomo è stato peraltro indagato.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Varese ritengono che i due siano stati fermati giusto in tempo: il saronnese e il bergamasco stavano infatti progettando a brevissimo un nuovo grave atto intimidatorio nei confronti del concessionario d’auto con l’obiettivo di ucciderlo.

Di aiuto nello svolgimento delle indagini, l’uso delle telecamere nelle vicinanze del luogo della sparatoria e sulla rete autostradale che hanno permesso ai Carabinieri di Varese e Bergamo di individuare facilmente l’Audi Station di grossa cilindrata di proprietà del saronnese usata durante il colpo. Le indagini sono comunque tutt’ora in corso. I Carabinieri stanno cercando eventuali complici, forse più di uno. Il traffico di autovetture andava infatti avanti da un paio di anni e le ricerche si stanno muovendo anche in quest’ambito. I militari dell’arma stanno cercando anche l’arma usata durante il tentato omicidio, una Calibro 765, di cui sono stati recuperati i bozzoli presso l’abitazione del concessionario. Escluso il collegamento con i recenti arresti a Cavaria e Lonate Pozzolo.

Durante le perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati circa 40 grammi di ascic per uso personale e circa 6000 euro in contanti, quasi tutti rinvenuti presso l’abitazione del saronnese che risultava già noto alle forze dell’ordine per precedenti vari. Gli arrestati, rintracciati presso le rispettive abitazioni, si trovano ora nel carcere di Busto Arsizio (VA) e Bergamo. 
 

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 16 Maggio 2009
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