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Erminia Lucini lascia il suo patrimonio al comune

Quadri e opere d’arte donate alla città dalla maestra e pittrice scomparsa lo scorso gennaio. Il sindaco Gilli: “Un esempio per tutti noi”

Quadri e opere d’arte di grande valore. È quello che Erminia Lucini, scomparsa lo scorso gennaio, ha lasciato al Comune di Saronno. A darne notizia è il sindaco di Saronno, Pierluigi Gilli, attraverso il proprio blog. Si tratta di una notevole raccolta di quadri, tavole, disegni, di cui è in corso l’inventario per l’acquisizione formale al patrimonio comunale. «Sarà compito dell’Amministrazione Municipale dare degna collocazione a questa importante raccolta – spiega Gilli -, che celebrerà per sempre una delle più illustri ed amate Concittadine, insieme alla sorella Mina, sua prima incoraggiatrice e conoscitrice».
Erminia Lucini, maestra e pittrice, è tornata a Dio il 28 gennaio 2009, nello stesso giorno del suo compleanno: «Una lunga vita spesa nelle aule di scuola, ad educare i nostri bambini, da cui soleva dire che si doveva fare in modo di far emergere le tante capacità, anche nella vivacità del gioco – spiega il primo . Erminia, gentile e disponibile, riservata e di malcelata timidezza, condivideva con la sorella maggiore Mina l’amore per il bello, di cui fece la sua vera passione».
Una donna pittrice, che ha frequentato l’Accademia d’arte a Milano, negli anni Trenta del secolo scorso. Allieva di Eva Tea, imparò la tecnica pittorica, divenendo finissima pittrice, non del tutto convenzionale, con una ricca produzione, «in cui la sua abilità – racconta il primo cittadino – e la sua ispirazione femminile spaziarono dal paesaggio, bellissime vedute di Saronno, dei laghi lombardi, delle montagne, alla natura morta, alla figura umana, per consolidarsi, da ultimo, nei soggetti religiosi, da cui traspariva la sua vena di credente riflessiva. Tra le sue opere Madonne, Gesù Bambino, gli Angeli, interpretati in modo sinuoso, con la prevalenza del tratto circolare; la tecnica particolare dello sfondo dorato, come ritorno al misticismo medievale ed alla spiritualità orientale, la meditazione sul miracolo della creazione e della luce».
 
«Da parte mia – conclude Gilli -, grande riconoscenza e tanti, bellissimi ricordi per avere avuto il privilegio di conoscere da vicino e frequentare Erminia e Mina sin dall’infanzia, grazie anche a qualche parentela comune, le lunghe conversazioni, la condivisione di festosi momenti familiari; per certo, non scorderò l’emozione con la quale, la vigilia del Trasporto del 2003, le consegnai la Civica Benemerenza della "Ciocchina",dedicata anche alla sorella, alla memoria, deceduta nello stesso anno.Un esempio per tutti noi: sino all’ultimo entrambe fedeli a sé stesse, alla loro profonda fede cristiana; con il loro tratto signorile, portavano i guanti, cappellino e veletta, applicando e conservando, con un’eleganza apparentemente démodée, i principii di garbo, gentilezza e buona educazione insegnati ai loro bambini, in modo soave, nei decenni operosi della loro missione didattica. Continueremo a ricordarle tramite le opere di Erminia, ora patrimonio collettivo comunale».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 26 Marzo 2009
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