Canciani: “I medici possono continuare a curare tutti”
Alberto Canciani della Lega Nord risponde al candidato sindaco del Pd, Luciano Porro, in merito al pacchetto di sicurezza
Una persona che rispetta la legge non deve temere nulla: questo è un principio fondamentale di tutte le società civili. Alberto Canciani, membro del comitato elettorale della Lega saronnese, si sorprende sempre nel dovere ricordare un concetto così elementare ma sempre trascurato. Quindi coloro che temono, addirittura, di recarsi in ospedale nel timore di essere identificati molto probabilmente non hanno la coscienza tranquilla.
E’ però opportuno cercare di capire due temi essenziali:
– Esiste un concreto pericolo di salute pubblica derivante dalla applicazione del decreto?
– Cosa viene imposto ai medici con l’applicazione del decreto?
Sul primo argomento sarà opportuno chiedere agli esperti: chi è medico potrà sicuramente indicarci a quali patologie si fa riferimento quando si valuta un rischio per la salute pubblica. Di cosa stiamo parlando allora: colera, tubercolosi, febbri emorragiche? oppure molto più probabilmente di patologie assai meno inquietanti? Ci dicano quindi gli esperti, compresi AMSI, Emergency, e perché no il candidato sindaco, da quali rischi dobbiamo tutelarci e valuteremo razionalmente anche i loro timori. Però sembra proprio che le scelte di comunicazione del PD siano volte a sollevare paure irrazionali: cosa ci può essere di più pauroso di evocare un’epidemia di peste bubbonica, scatenata dai migranti che hanno scelto di non rivolgersi all’assistenza ospedaliera?
Il secondo tema invece non richiede esperti ma la semplice comprensione di un testo scritto. Il decreto non impone nulla. Il decreto invece elimina un divieto. Non c’è nel decreto alcun obbligo di "delazione", è bene ripeterlo per evitare fastidiosi malintesi: il decreto abolisce un divieto per i medici. Nessun medico potrà mai rifiutare soccorso a chi ne ha bisogno, non si mina alcun diritto alla salute, non si inventano discriminazioni razziali di alcun tipo e siamo molto, molto lontani, dalla riformulazione di leggi razziali che storicamente non appartengono alla sensibilità della Lega. Per chi non fosse in malafede, una semplice lettura del testo potrebbe evitare inutili allarmi.
Ci permettiamo infine una replica di buon senso all’insalata ideologica che ha chiuso l’intervento su questo argomento del candidato sindaco del PD. La tristissima vicenda di cronaca degli ultimi giorni, cha ha coinvolto una persona gravemente malata da molti anni, ha proprio poco a vedere con la necessità di gestire l’immigrazione clandestina, una necessità troppo trascurata che ha causato un oggettivo abbandono dell’applicazione della legalità. Confidiamo che lo sforzo legislativo che la Lega affronta quotidianamente in Parlamento, nonostante le difficoltà incontrate nell’applicazione della legge, porterà finalmente ad una maggiore rispetto delle regole di convivenza civile. Per tutti.
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