“Sicurezza in ospedale, aprire un tavolo di confronto”
La proposta dei socialisti della città rivolta alla dirigenza dell’Azienda ospedaliera, lavoratori, sindacati, rappresentanti dei malati
Aprire un tavolo di confronto fra lavoratori, azienda ospedaliera, sindacati della sanità e rappresentanti dei malati per garantire condizioni di lavoro sicure. La proposta arriva dai socialisti saronnesi che chiedono di approfondire le tematiche per una maggiore sicurezza dei malati e dei lavoratori.
“Ho ricevuto la “lettera aperta” di Daniele Ballabio, segretario UIL Sanità, indirizzata al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio dott. Pietro Zoia (primo destinatario), di cui fa parte il presidio ospedaliero di Saronno – spiega Giuseppe Nigro, segretario dei socialisti saronnesi -. È un appello accorato ad intervenire per garantire condizioni di sicurezza al personale in servizio presso l’ospedale di Saronno. Gli operatori in pronto soccorso, scrive testualmente Ballabio, sono continuamente oggetto di aggressioni e ingiurie che molte volte sono anche violente”.
”Cosa pensare dell’accorato appello del responsabile della UIL Sanità ad intervenire per la sicurezza dei lavoratori? – prosegue Nigro – Conoscendolo per uomo equilibrato e assennato vi è da presumere che quanto stia accadendo all’Ospedale di Saronno abbia raggiunto livelli di insicurezza insostenibili. Ballabio denuncia soltanto i fenomeni che stanno rendendo la vita impossibile soprattutto alle lavoratrici, senza segnalare responsabilità. E’ una scelta precisa che presumibilmente non intende esasperare i rapporti con chi, al contrario, dovrebbe farsi carico del problema”.
”Cosa pensare dell’accorato appello del responsabile della UIL Sanità ad intervenire per la sicurezza dei lavoratori? – prosegue Nigro – Conoscendolo per uomo equilibrato e assennato vi è da presumere che quanto stia accadendo all’Ospedale di Saronno abbia raggiunto livelli di insicurezza insostenibili. Ballabio denuncia soltanto i fenomeni che stanno rendendo la vita impossibile soprattutto alle lavoratrici, senza segnalare responsabilità. E’ una scelta precisa che presumibilmente non intende esasperare i rapporti con chi, al contrario, dovrebbe farsi carico del problema”.
“La sicurezza interna ai reparti e fra i reparti non è però frutto del caso, essa è il risultato del modo in cui è l’attività all’interno del nosocomio. Probabilmente è anche il frutto di scarsi investimenti tecnologici a supporto della sicurezza destinati all’ospedale di Saronno.
Noi socialisti crediamo che in prima istanza debba essere l’Amministrazione Ospedaliera a individuare e introdurre soluzioni per consentire agli operatori di lavorare con serenità. Vi sono anche altri destinatari della lettera aperta che vanno dal Comandante dei Carabinieri di Saronno, al sindaco della Città Pier Luigi Gilli. Ovviamente, le responsabilità sono diverse. Ma se si sono individuati così tanti destinatari vi è da presumere che il sindacato UIL abbia voluto corresponsabilizzare tutti i soggetti individuati. Noi socialisti esprimiamo il nostro sostegno alla UIL e al suo responsabile che coraggiosamente ha denunciato lo stato di precarietà dell’ospedale saronnese. Poiché il servizio sanitario coinvolge anche i malati, cioè utenti deboli, quanto denunciato non è accettabile. Noi socialisti di Saronno chiediamo pertanto più attenzione per l’ospedale di Saronno, per i suoi lavoratori e per i malati, chiediamo che venga aperto un tavolo di confronto fra quanti sono interessati alla sicurezza con la direzione ospedaliera. Noi siamo convinti che una migliore organizzazione degli spazi e dei reparti, più tecnologie di controllo, e apparecchiature elettroniche possono essere motivo di dissuasione per quanti fino ad ora hanno reso precaria la sicurezza all’ospedale. La sicurezza non può essere soltanto ricordata in campagna elettorale per spaventare gli elettori. La sicurezza è una condizione che si raggiunge con un mix di interventi che vanno dall’introduzione di adeguate misure di controllo ad una più attiva presenza delle forze di vigilanza. Noi chiediamo che quanto necessario venga fatto con rapidità e che si evitino strumentalizzazioni di sorta. Come dimostrano le numerose violenze di questi giorni, non è il cambio di maggioranza politica che risolve il problema della sicurezza degli italiani”.
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